BENEFICI CARDIOVASCOLARI DELL'ESERCIZIO FISICO
Numerosi studi clinici hanno dimostrato come una regolare attività fisica, in antitesi alla sedentarietà, riduca significativamente la morbilità e la mortalità delle malattie cardiovascolari e costituisca un utile e valido strumento di prevenzione cardiovascolare migliorando le prestazioni fisiche e la qualità di vita.
Tale effetto benefico si esplica principalmente attraverso un’azione positiva sui fattori di rischio modificabili:
Nella popolazione sana un training fisico può portare ad una riduzione della mortalità fino al 50% (uno studio Americano ha dimostrato che per ottenere una riduzione della mortalità del 20% è necessaria un’intensità di esercizio che porti ad un consumo energetico di circa 4200 KJ la settimana che corrisponde a circa 30 minuti di esercizio fisico al dì per almeno 4-5 giorni alla settimana. La massima riduzione del rischio cardiovascolare si osservava per training caratterizzati da esercizi di intensità moderata pari a 3-5 h di marcia rapida, 2-3 ore di Jogging o 1-2 ore di corsa alla settimana)
Tale effetto benefico si esplica principalmente attraverso un’azione positiva sui fattori di rischio modificabili:
- Miglioramento del quadro lipidico (riduzione del 5% dei livelli di Colesterolo LDL, del 3,7% dei Trigliceridi e ujn aumento del 4,6% del Colesterolo HDL)
- Riduzione dei valori pressori (PA) più spiccata nei pazienti ipertesi (fino a 4 mmHg la PASistolica e fino a 5,8 mmHg la PADiastolica)
- Miglioramento del quadro glucidico con riduzione della resistenza all’insulina e del’iperglicemia post prandiale (riduzione dell'Hb glicosilata pari allo 0,5-1%)
Nella popolazione sana un training fisico può portare ad una riduzione della mortalità fino al 50% (uno studio Americano ha dimostrato che per ottenere una riduzione della mortalità del 20% è necessaria un’intensità di esercizio che porti ad un consumo energetico di circa 4200 KJ la settimana che corrisponde a circa 30 minuti di esercizio fisico al dì per almeno 4-5 giorni alla settimana. La massima riduzione del rischio cardiovascolare si osservava per training caratterizzati da esercizi di intensità moderata pari a 3-5 h di marcia rapida, 2-3 ore di Jogging o 1-2 ore di corsa alla settimana)
- NB Un training fisico della durata di 6 mesi è stato associato ad una riduzione della mortalità totale fino al 26% e del 31% di quella per cause cardiache rispetto ad una popolazione sedentaria
- aumentare la capacità funzionale misurata attraverso al VO2 max dovuta per la prima parte del training all’incremento della capacità di estrazione dell’O2 da parte delle cellule muscolare e successivamente ad un vero e proprio aumento della gittata cardiaca
- ridurre la FC e la PAS durante esercizio con successivo calo del fabbisogno di ossigeno del miocardio e parallelo incremento della soglia anaerobica (con riduzione della dispnea da sforzo che solitamente si associa alla soglia anaerobica)
- ridurre il tono simpatico e aumenta il tono vagale riducendo il rischio di aritmie maligne e di morte improvvisa
- migliorare la funzione endoteliali stimolando il rilascio di NO e riduce il rilascio di citochine infiammatorie
- favorire la riduzione del peso corporeo e del tessuto adiposo.