EFFETTI
CARDIOVASCOLARI DEI RAPPORTI SESSUALI IN PAZIENTI CON MALATIA CORONARICA
L’attività sessuale consiste in uno sforzo fisico e pertanto in pazienti coronaropatici potrebbe indurre potenzialmente un’ischemia miocardica. Va sottolineato che:
“la morte durante il rapporto sessuale è rara , comprende solo lo 0,6 % delle morti improvvisa” 1.
Sebbene l'attività sessuale può scatenare l'insorgenza di infarto miocardico, il rischio relativo riscontrato in un recente studio di Muller JE e col., nelle 2 ore dopo l'attività sessuale, ha un’incidenza molto bassa ( 2,5 , 95 % CI , 1,7-3,7 ).
I pazienti però dovrebbero essere avvertiti che questi dati rassicuranti non possono essere estrapolati per tutti. Questo è in particolare dovuto sia a fattori individuali (gravità della coronaropatia, decondizionamento etc) sia da fattori associati all’attività sessuale (livello più alto di impegno cardiocircolatorio).
“Lo sforzo cardiocircolatorio e metabolico durante i rapporti sessuali varia a seconda del tipo di attività sessuale e del paziente”
In particolare è dimostrato come tale impegno sia maggiore per rapporti
D’altro canto il rischio di infarto miocardico non aumenta in pazienti con una precedente storia di malattia cardiaca che svolgono una regolare attività fisica che sembrerebbe avere un ruolo protettivo.
Un interessante studio di Bohlen2 e coll. ha evidenziato monitorizzando un gruppo di pazienti sani durante l’attività fisica con la loro partner usuale come gli uomini sani durante un’attività sessuale raggiungano in media una frequenza cardiaca di picco di 110 bpm durante il coito mentre le partner femminili una frequenza cardiaca di picco di 127 bpm. Quando veniva misurata l’entità dello sforzo cardiocircolatorio associato all’atto sessuale, valutando il consumo di ossigeno, gli uomini avevano un consumo medio metabolico durante l'orgasmo di 2,5 equivalenti metabolici (METS= consumo ventilatorio di O2 espresso in multipli delle richieste basali a riposo che equivale a 3,5 mlO2/Kg/minuto ), mentre per le donne era di 3.3 METS.
Ciononostante sebbene l’impegno cardiocircolatorio dell’attività fisica in media è comparabile con un’attività fisica di grado lieve-moderato, c’era una significativa variabilità delle risposte cardiovascolari tra i pazienti che andava dai 2,0 ai 5,4 METS nell’uomo.
“Pertanto, è semplificativo semplicemente equiparare il livello di spesa cardiaca o metabolica durante rapporto sessuale ad un'attività come un’arrampicata di 1 o 2 rampe di scale" (2,5-3 MET) in quanto questo potrebbe sottovalutare il livello cardiovascolare di risposta nei singoli pazienti che risulta altamente variabile”
Tabella METS
METS massimali predetti: 16,2- 0,11*(età)
Persona sedentaria sana consumo max: 8,5 MET
Adattameno fisico (paziente sportivo): 11 MET
Livelli generali di METS:
1 MET livello basale
2-4 METS camminare a 3-6Km /ora in piano
5 METS normale attività giornaliera;
10 METS individuo idoneo
13 METS molto attivo e con buona prognosi
20 METS atleta aerobico
Alcuni studi hanno invece preso in esame pazienti cardiopatici con patologia coronarica nota. In particolare lo studio di Drory Y e coll. 3 ha valutato le variazioni elettrocardiografiche (ECG) durante il rapporto sessuale e lo ha confrontato con i risultati del test da sforzo degli stessi pazienti evidenziando che:
“il monitoraggio elettrocardiografico durante l’attività sessuale ha dimostrato che l’impegno cardiocircolatorio sia paragonabile a un esercizio quasi massimale al test da sforzo”
In circa un terzo dei pazienti, in assenza di farmaci antianginosi, sono stati trovati segni ischemici durante l’attività sessuale e tutti questi pazienti dimostravano un’ischemia miocardica al test da sforzo rendendo pertanto predittivo il test da sforzo.
Inoltre Drory e coll. ha anche osservato che anche in questo caso un’elevata variabilità nella risposta individuale della frequenza cardiaca durante il rapporto sessuale con una media di frequenza cardiaca di picco di 118 bpm ma con alcuni pazienti che potevano raggiungere una frequenza cardiaca di 185 bpm.
Altri studi di piccole dimensioni che hanno preso in considerazione le alterazioni ECG durante il rapporto sessuale in pazienti con malattia coronarica hanno concluso che l'attività sessuale può anche stimolare un’attività ventricolare ectopica che non necessariamente suscitata da altri stimoli
Inoltre nello studio di Jackson G et al. 4 non solo si è dimostrato l’efficacia dei farmaci antianginosi nei pazienti con angina durante il rapporto sessuale con una riduzione della frequenza cardiaca massima media durante i rapporti sessuali con e senza l'uso di beta-bloccanti da 122 bpm a 82 bpm suggerendo:
“ l’utilità dell'assunzione di farmaci antianginosi per proteggere e/o ridurre il loro rischio di ischemia”
CONCLUSIONI
Pertanto, in accordo con il consensus internazionale5, suggeriamo in pazienti con coronaropatia nota l’utilità del test da sforzo per riprodurre e il potenziale stress cardiaco associato all’attività sessuale. Se un paziente può ottenere 5 o 6 METS al test da sforzo senza evidenza ECG di aritmie o di segni ECG di ischemia miocardica, molto probabilmente il paziente è a basso rischio per lo sviluppo ischemia miocardica come risultato del loro normale attività sessuale
1. Muller JE, Mittleman A, Maclure M, Sherwood JB, Tofler GH. Triggering myocardial infarction by sexual activity: low absolute risk and prevention by regular physical exertion: Determinants of Myocardial Infarction Onset study investigators [see comments]. JAMA. 1996;275: 1405–1409.
2. Bohlen JG, Held JP, Sanderson MO, Patterson RP. Heart rate, ratepressure product, and oxygen uptake during four sexual activities. Arch Intern Med. 1984;144:1745–1748.
3. Drory Y, Shapira I, Fisman EZ, Pines A. Myocardial ischemia during sexual activity in patients with coronary artery disease [see comments]. Am J Cardiol. 1995;75:835– 837.
4. Jackson G. Sexual intercourse and angina pectoris. Int Rehabil Med. 1981;3:35–37
5. Cheitlin MD, Hutter AM Jr, Brindis RG, Ganz P, Kaul S, Russell RO Jr, Zusman RM. CC/AHA expert consensus document. Use of sildenafil (Viagra) in patients with cardiovascular disease. American College of Cardiology/American Heart Association. J Am Coll Cardiol 1999 Nov 15;34(6):1850.
L’attività sessuale consiste in uno sforzo fisico e pertanto in pazienti coronaropatici potrebbe indurre potenzialmente un’ischemia miocardica. Va sottolineato che:
“la morte durante il rapporto sessuale è rara , comprende solo lo 0,6 % delle morti improvvisa” 1.
Sebbene l'attività sessuale può scatenare l'insorgenza di infarto miocardico, il rischio relativo riscontrato in un recente studio di Muller JE e col., nelle 2 ore dopo l'attività sessuale, ha un’incidenza molto bassa ( 2,5 , 95 % CI , 1,7-3,7 ).
I pazienti però dovrebbero essere avvertiti che questi dati rassicuranti non possono essere estrapolati per tutti. Questo è in particolare dovuto sia a fattori individuali (gravità della coronaropatia, decondizionamento etc) sia da fattori associati all’attività sessuale (livello più alto di impegno cardiocircolatorio).
“Lo sforzo cardiocircolatorio e metabolico durante i rapporti sessuali varia a seconda del tipo di attività sessuale e del paziente”
In particolare è dimostrato come tale impegno sia maggiore per rapporti
- non con partner fisso,
- nei rapporti extra coniugali
- e dopo un eccessivo consumo alimentare e di alcol .
D’altro canto il rischio di infarto miocardico non aumenta in pazienti con una precedente storia di malattia cardiaca che svolgono una regolare attività fisica che sembrerebbe avere un ruolo protettivo.
Un interessante studio di Bohlen2 e coll. ha evidenziato monitorizzando un gruppo di pazienti sani durante l’attività fisica con la loro partner usuale come gli uomini sani durante un’attività sessuale raggiungano in media una frequenza cardiaca di picco di 110 bpm durante il coito mentre le partner femminili una frequenza cardiaca di picco di 127 bpm. Quando veniva misurata l’entità dello sforzo cardiocircolatorio associato all’atto sessuale, valutando il consumo di ossigeno, gli uomini avevano un consumo medio metabolico durante l'orgasmo di 2,5 equivalenti metabolici (METS= consumo ventilatorio di O2 espresso in multipli delle richieste basali a riposo che equivale a 3,5 mlO2/Kg/minuto ), mentre per le donne era di 3.3 METS.
Ciononostante sebbene l’impegno cardiocircolatorio dell’attività fisica in media è comparabile con un’attività fisica di grado lieve-moderato, c’era una significativa variabilità delle risposte cardiovascolari tra i pazienti che andava dai 2,0 ai 5,4 METS nell’uomo.
“Pertanto, è semplificativo semplicemente equiparare il livello di spesa cardiaca o metabolica durante rapporto sessuale ad un'attività come un’arrampicata di 1 o 2 rampe di scale" (2,5-3 MET) in quanto questo potrebbe sottovalutare il livello cardiovascolare di risposta nei singoli pazienti che risulta altamente variabile”
Tabella METS
METS massimali predetti: 16,2- 0,11*(età)
Persona sedentaria sana consumo max: 8,5 MET
Adattameno fisico (paziente sportivo): 11 MET
Livelli generali di METS:
1 MET livello basale
2-4 METS camminare a 3-6Km /ora in piano
5 METS normale attività giornaliera;
10 METS individuo idoneo
13 METS molto attivo e con buona prognosi
20 METS atleta aerobico
Alcuni studi hanno invece preso in esame pazienti cardiopatici con patologia coronarica nota. In particolare lo studio di Drory Y e coll. 3 ha valutato le variazioni elettrocardiografiche (ECG) durante il rapporto sessuale e lo ha confrontato con i risultati del test da sforzo degli stessi pazienti evidenziando che:
“il monitoraggio elettrocardiografico durante l’attività sessuale ha dimostrato che l’impegno cardiocircolatorio sia paragonabile a un esercizio quasi massimale al test da sforzo”
In circa un terzo dei pazienti, in assenza di farmaci antianginosi, sono stati trovati segni ischemici durante l’attività sessuale e tutti questi pazienti dimostravano un’ischemia miocardica al test da sforzo rendendo pertanto predittivo il test da sforzo.
Inoltre Drory e coll. ha anche osservato che anche in questo caso un’elevata variabilità nella risposta individuale della frequenza cardiaca durante il rapporto sessuale con una media di frequenza cardiaca di picco di 118 bpm ma con alcuni pazienti che potevano raggiungere una frequenza cardiaca di 185 bpm.
Altri studi di piccole dimensioni che hanno preso in considerazione le alterazioni ECG durante il rapporto sessuale in pazienti con malattia coronarica hanno concluso che l'attività sessuale può anche stimolare un’attività ventricolare ectopica che non necessariamente suscitata da altri stimoli
Inoltre nello studio di Jackson G et al. 4 non solo si è dimostrato l’efficacia dei farmaci antianginosi nei pazienti con angina durante il rapporto sessuale con una riduzione della frequenza cardiaca massima media durante i rapporti sessuali con e senza l'uso di beta-bloccanti da 122 bpm a 82 bpm suggerendo:
“ l’utilità dell'assunzione di farmaci antianginosi per proteggere e/o ridurre il loro rischio di ischemia”
CONCLUSIONI
Pertanto, in accordo con il consensus internazionale5, suggeriamo in pazienti con coronaropatia nota l’utilità del test da sforzo per riprodurre e il potenziale stress cardiaco associato all’attività sessuale. Se un paziente può ottenere 5 o 6 METS al test da sforzo senza evidenza ECG di aritmie o di segni ECG di ischemia miocardica, molto probabilmente il paziente è a basso rischio per lo sviluppo ischemia miocardica come risultato del loro normale attività sessuale
1. Muller JE, Mittleman A, Maclure M, Sherwood JB, Tofler GH. Triggering myocardial infarction by sexual activity: low absolute risk and prevention by regular physical exertion: Determinants of Myocardial Infarction Onset study investigators [see comments]. JAMA. 1996;275: 1405–1409.
2. Bohlen JG, Held JP, Sanderson MO, Patterson RP. Heart rate, ratepressure product, and oxygen uptake during four sexual activities. Arch Intern Med. 1984;144:1745–1748.
3. Drory Y, Shapira I, Fisman EZ, Pines A. Myocardial ischemia during sexual activity in patients with coronary artery disease [see comments]. Am J Cardiol. 1995;75:835– 837.
4. Jackson G. Sexual intercourse and angina pectoris. Int Rehabil Med. 1981;3:35–37
5. Cheitlin MD, Hutter AM Jr, Brindis RG, Ganz P, Kaul S, Russell RO Jr, Zusman RM. CC/AHA expert consensus document. Use of sildenafil (Viagra) in patients with cardiovascular disease. American College of Cardiology/American Heart Association. J Am Coll Cardiol 1999 Nov 15;34(6):1850.